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SPALLA CONGELATA

Come riconoscere e risolvere questa dolorosa patologia
SPALLA CONGELATA
La spalla è un’articolazione complessa e delicata che talvolta va incontro a diverse problematiche muscolo-scheletriche.



La spalla congelata, o capsulite adesiva, è una patologia che colpisce il 5% della popolazione mondiale tra i 40 e i 65 anni.
Il 70% dei soggetti con spalla congelata è donna.
Questa problematica è caratterizzata da dolore e progressiva restrizione del movimento attivo e passivo della spalla con conseguente limitazione funzionale nelle attività di vita quotidiana.
Nella maggior parte dei casi di spalla congelata la causa è sconosciuta.
E’ stato però riscontrato che il diabete e l’iper-ipotiroidismo sono fattori dei fattori di rischio per lo sviluppo di questa patologia. Diversi studi, inoltre, hanno trovato una correlazione diretta con ansia e disturbi del sonno.




La capsula che avvolge l’articolazione è la zona principalmente colpita da questa sindrome.
Nella fase iniziale vengono innescati dei meccanismi infiammatori che creano dolore acuto, spesso anche notturno.
Successivamente la capsula articolare va incontro a fenomeni di fibrosi che portano a una sensibile limitazione di movimento con una riduzione del sintomo doloroso acuto.
I pazienti lamentano difficoltà durante le attività di vita quotidiana, con il vestirsi o il portare il braccio sopra la testa.

La diagnosi di spalla congelata è basata sull’anamnesi e sull’esame clinico del paziente; le indagini strumentali (RX, RMN, ecografia) sono utili per escludere altre patologie che possono creare sintomi simili.
Il dolore è generalmente localizzato nella parte anteriore della spalla e viene descritto come una forte fitta durante i movimenti di rotazione della spalla.
I sintomi di questa malattia possono durare dai 3 mesi fino addirittura ai 2 anni se non trattata in maniera precoce ed efficace.



Per questo motivo è fondamentale fare una corretta diagnosi precoce ed iniziare il prima possibile il trattamento riabilitativo. Inoltre è stato riscontrato che le persone con i sintomi più severi all’inizio, avranno una prognosi peggiore nel lungo periodo.
Il paziente deve essere informato sul decorso della patologia e sulle strategie terapeutiche utili alla gestione del dolore a al recupero della funzionalità della spalla.
Il paziente deve essere a conoscenza che il percorso sarà lungo e che sarà molto importante collaborare in maniera positiva con il fisioterapista e l’ortopedico.






Le indicazioni degli ultimi studi scientifici sulla spalla congelata manifestano l’efficacia delle infiltrazioni di corticosteroidi sulla riduzione del dolore e dell’irritabilità della spalla.
La terapia manuale, le mobilizzazioni e gli esercizi di stretching guidati dal fisioterapista ed effettuati a come auto-trattamento hanno mostrato risultati incoraggianti per quanto riguarda il recupero del movimento e la riduzione della disabilità.
In caso di insuccesso del trattamento conservativo, il medico può consigliare un approccio più invasivo come lo sblocco articolare in anestesia di plesso o l’intervento chirurgico di release artroscopico.




 
Bibliografia

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